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Il Sorteggio della Pagliuzza

Mentre negli States sono rapsodicamente attratti dalla follia marzolina del College Basket che un tantino ha contagiato anche il sottoscritto, mentre a Mantova si chiude l’ennesimo fascicolo riguardante torbide storie di doping legate al ciclismo o quel che ne resta, coinvolgendo altri nomi noti, torna l’Eurolega. Stasera è la volta di Siena e del Cska. Non ne ho parlato perché per me quest’anno si assisterà a quarti di finale tra i più scontati della storia recente, in cui ci sono quattro squadre, le teste di serie, nettamente favorite sulle altre. Favorite perché superiori, in alcuni accoppiamenti pure di tanto. Il Barcellona, prescindendo da come stia Navarro, si dovrebbe bere Kazan. Se i russi (sì vabbè russi di nome, di fatto sono un paio più un bielorusso) son quelli delle ultime uscite europee poi tanti auguri; l’unica briscola che hanno in mano è il giocare dispersi nella landa russa, ovvero costringere il Barça ad una lunga e indesiderata trasferta in mezzo ai lupi. L’unica serie su cui nutrivo qualche dubbio era Panathinaikos – Maccabi, ma ieri il plotoncino di Obradovic mi ha risposto. Il clima si scalda e loro assumono il solito schieramento a falange, 1-0 in eccessiva scioltezza, israeliani annichiliti e serie (pare) orientata. Resta comunque l’unica in cui potrebbe sussistere una qualche forma di equilibrio, anche se le due regie non si prestano ad alcun paragone: sarebbe blasfemo. La Montepaschi sebbene abbia manifestato qualche limite di tonnellaggio sotto canestro non dovrebbe, anzi non può incontrare troppi ostacoli nel rimaneggiato Olympiacos, squadra che ha visto ridotto il suo budget per problemi finanziari e che quest’anno in Eurolega è stato decisamente modesto, non rientrando mai nelle squadre d’élite. Il Cska ha perso una sola partita delle sedici giocate finora, che venga battuta per tre volte nel corso di una serie con tre partite in casa lo trovo improponibile. Bilbao è squadra che lotta, che può arrivare ben organizzata e sa giocare sui nervi, ma ha anche offerto prestazioni altalenanti e non vedo come possa salvarsi da una discreta piallatura. Le quattro partecipanti alle Final Four turche per me sono già scritte insomma, e mi sorprenderei terribilmente di non vederne anche una sola ad Istanbul. La pagliuzza più corta è già stata pescata.

In chiave Champions League invece venerdì la pagliuzza era proprio da pescare perché il sorteggio si pescava a debordanti botte di sedere. Pur ritenendo la maggior parte delle esternazioni di Galliani puro inquinamento dell’aria, quando sostiene che le regole del sorteggio andrebbero riviste, attribuendo punteggi alle singole squadre in base ai risultati ottenuti ed introducendo una sorta di tabellone con teste di serie, ritengo abbia brutalmente ragione. Per assurdo i quarti di finale avrebbero potuto vedere il Real Madrid contro l’Apoel, come poi è avvenuto, che al turno successivo sarebbe stato abbinato alla vincente tra Benfica e Marsiglia. Mentre dall’altra parte quattro ottime squadre si sarebbero scannate. Con tutto il rispetto, una strada spianata verso la finale. Cito ad esempio il Real perché è una squadra che finora non ha incontrato una singola squadra di livello: Zagabria, Ajax, Lione, Cska Mosca. In poche parole, Coppa Uefa fino in semifinale. Non mi pare tanto corretto. Stessa cosa sarebbe potuta capitare ad un’altra delle squadre di livello rimaste. Quantomeno il Milan, nonostante il girone ridicolo iniziale, in cui erano già qualificate e le altre aspettavano solo di incassare i soldi delle partite casalinghe, ha affrontato il Barça (2 volte) e l’Arsenal. Suona già meglio. Senza adeguata riforma a me sembra che di Champions League si possa parlare solo in astratto. In realtà le squadre forti andrebbero favorite dal tabellone e non dalla casualità, un po’ come avviene nel tennis o nelle leghe americane. I punteggi andrebbero stilati in base ai risultati internazionali degli ultimi anni ed ai campionati di provenienza. Chiunque voglia scalare la vetta dovrebbe riuscirvi grazie alle proprie capacità, battendo squadre più quotate. Certamente è una politica opposta a quella attuale che mira ad un’espansione verso Est dove di soldi non sembra ne girino tantissimi, nemmeno in Russia dove si investe in altri sport. Opposta perché le capacità di cui parlo più che sul campo risulterebbero economiche e finanziarie, come tentano di fare Manchester City e Paris Saint Germain. Però lasciare tutto alla sorte ed ai capricci del destino lo trovo ugualmente non equo, soprattutto tenendo conto degli interessi che sposta.

 
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Pubblicato da su 21 marzo 2012 in Basket Europeo, Calcio

 

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