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Le mie 10 casacche Nba preferite

Specificare Nba è doveroso perché nel panorama della pallacanestro mondiale ci sono tante bellissime divise, dai college al basket europeo passando per le nazionali. Ancora ricordo quanto mi aveva colpito la divisa del Maccabi in cui giocava Oded Katash o quanto indosserei volentieri quella del CSKA di Mosca. Ma limitando l’orizzonte ai professionisti americani, mi sovvengono queste:

10)  Utah Jazz: siamo negli anni ’90, quelli dell’inossidabile coppia Stockton to Malone. Della casacca mi piace la pulizia, la linearità, il colore viola così poco usato negli sport. E pure i bordini bianchi e gialli con quel tocco di verde che la differenziano da quella più banale dei Lakers. E poi la scritta Jazz: dove c’è musica c’è bellezza.

 

 

9) Indiana Pacers: terza divisa utilizzata anche nel 2000, l’anno della finale persa coi Lakers e di una grande squadra che includeva Mullin e Rose, due per cui ho sempre tifato. Il giallo è un colore che ho sempre associato ad uno stato agricolo come l’Indiana, e le sottili righe blu sono un tocco di classe.

 

 

8) Milwaukee Bucks: anche questa divisa alternativa per i cugini di Fonzie, risalente alla stagione ’96-’97, usata quindi raramente e prodotta più per marketing. Bella pensata comunque, con una bellissima tonalità di verde scuro su cui si staglia maestosa la figura del cervo. Colori freddi molto ben accostati per me.

 

 

7) Portland Trail Blazers: casacca classica anche questa, risalente ai primi anni ’90, quelli della finale raggiunta. Ma non è che i Blazers abbiano mai cambiato radicalmente il loro stile, sempre molto sobrio ed essenziale. Nero con striscia obliqua bicolore, semplice ma risultato di stile assicurato. Anche i caratteri della scritta sono molto belli. Se poi a portarla era Drexler ovvio che sembrasse più elegante.

 

6) Sacramento Kings: onestamente non ho idea perché abbiano abbandonato questo look che a me piaceva tantissimo, con la scritta anni ’50 che richiama anche le sigle delle bevande. Per il resto grande semplicità con un bellissimo blu cobalto a regnare e un bianco non invadente a tratteggiare i bordi. E un modello d’eccezione nel grande Mitch Richmond. Anno ’93.

 

 

5) Seattle Supersonics: franchigia estinta che in quanto a stile i nuovi Thunder non intaccano nemmeno di striscio. Questa è la divisa della mia infanzia, stagione ‘92-’93, quella in cui impazzavano the Rain Man e il tedesco Schrempf oltre a Payton. Il verde acceso è il motivo principale della scelta, rafforzata dal bianco e dal giallo e dallo stile della scritta.

 

 

4) Orlando Magic: anche questa risulta essere la terza divisa di squadra, ma veniva usata piuttosto spesso durante la metà degli anni novanta, quando oltre a Shaq c’erano pure Hardaway, Scott e Skiles. Molto elegante il nero con le righine bianche appena accennate, su cui risalta benissimo il blu elettrico. Al centro pure una stella, la ciliegina.

 

 

3) Golden State Warriors: i loro disegni mi sono sempre piaciuti a dire il vero, dagli anni settanta fino ai giorni nostri, tranne gli anni dell’uomo con la folgore. Questo è l’ultimo modello con in bella vista il ponte della celebre Baia, del 2010. I colori blu, giallo e bianco poi sempre piaciuti quando abbinati assieme.

 

 

2) Philadelphia 76ers: uniforme risalente ai primi anni ’90 tanto per cambiare. Vista per la prima volta indosso a Clarence Weatherspoon, eppure piaciuta lo stesso. Rosso e blu sono colori molto comuni tra le squadre di diversi sport perché bene si abbinano, in più anche la trovata della scia di stelle è molto originale. Da indossare con piacere.

 

 

1) Denver Nuggets: mentre le altre sono tutte lì a pelo, sul primo posto non c’è discussione. Per me, casacca più bella di sempre. Questa però è un attimino più datata. Che blu e giallo mi piacciano è storia nota, ma l’arcobaleno e le sagome dei palazzi con in sottofondo le montagne innevate del Colorado sono un tocco eccezionale. E pensare che oggi si son ridotti ad una schifezza azzurrina.

 
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Pubblicato da su 18 dicembre 2011 in NBA, Sport & Cultura

 

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