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Informazione di Tendenza

Non ce l’ho fatta. Ieri sera mi è capitato di seguire a spezzoni varie manifestazioni sportive, e non ho retto. Non a restare davanti allo schermo, ma a mantenere l’audio. Insofferente al ronzio di sottofondo, ho dovuto toglierlo. Sarà che sono troppo suscettibile, teso come un violino o abituato troppo bene, ma le telecronache che passa il convento mi sembrano un gran letamaio. Quando guardo una partita, qualsiasi essa sia, tressette o hockey, la finale delle olimpiadi o quella dell’oratorio, vorrei sentire un cronista, non un tifoso né tantomeno un esaltato. Concetti che spesso si sublimano, ma a volte il cronista tifoso non strilla e trova formule più subdole per esprimere la sua partigianeria. La notizia è che non capita solamente nelle gare internazionali che contrappongono un’italiana ad un’europea, ma anche quando il cast è straniero purosangue. Esegue Bilbao – Cska, in cui il signor Nicola ha parteggiato tutto il tempo per i baschi magnificando ogni singola azione dei neri, condita con qualche frecciatina ai moscoviti. Vittoria ultra meritata quella del Gescrap, ci mancherebbe, han tirato fuori una signora prova di fronte alla presunzione del più forte che non ha risparmiato i russi. Ma l’argentino era ostinatamente schierato, e questo dava fastidio. Probabilmente Nicola ben si ricorda il giocatore che era, e simpatizza per una squadra che fa del gioco sporco e della provocazione una delle sue grandi armi. Proprio come ai tempi l’argentino. Che commentando in italiano potrebbe anche sfogliare qualche pagina del vocabolario per arricchire il laconico lessico. Purtroppo trovavo irritante anche il compagno di viaggio, quel Gandini o Gambini con i suoi strilli e farinettesche aòzate di voce ad ogni canestro, intercetto, palleggio tra le gambe, palla persa. Dico ma gli hanno spiegato che si tratta di basket e non di pallone? Uno stile che assomiglia al collega Triggari, un altro che ad ogni giocata sente il bisogno di aumentare i decibel neanche stesse avendo un orgasmo. Pure se il punteggio recita 5-0. Quando commentava Milano a tratti faceva addirittura tenerezza da tanto generava compassione. Il coach Peterson lo salvo perché nonostante venga deriso a destra e a manca molte delle sue brevi osservazioni sono più che pertinenti, da autentico uomo di basket che ogni tanto si trova a dover recitare la parte del saltimbanco, ma in realtà ne capisce più di tutti.

La grande delusione di ieri sera però è stato il ridimensionamento di un giornalista che avevo sempre ammirato tantissimo, Massimo Marianella, divenuto un banale aziendalista, una sorta di galoppino. A certi livelli è comprensibile (anche se poco condivisibile) ma come al solito quando c’è di mezzo una squadra italiana si diventa piccoli piccoli. Di Marchegiani non ci si cura, dalle mie parti è quel che si dice un ciuccia balaustre, o se volete lisciapelo, democristiano e chi più ne ha aggiunga pure. Individui su cui si sorvola. Dovendo coniugare l’azienda e la propria professionalità io parteggio per il motto “obbedisco ma protesto” che però capisco richieda coraggio, intraprendenza. Palle. E purtroppo Marianella dimostra di non averne, pur rimanendo grande affabulatore e narratore. Pubblicizzare eventi Sky durante la diretta di una partita l’ho sempre trovato pessimo, se aggiungiamo la telecronaca scadente e parziale abbiamo un quadretto deprimente. E parlo di mezz’ora nel primo tempo, non essendomi avventurato oltre. Con di mezzo un’azione da rigore insabbiata in puro stile omertoso (più da tutti gli altri organi d’informazione a dire il vero, ma non è un insulto scrivere informazione?). Preciso anche qui, l’episodio incriminato io lo trovo discutibile, facente parte di quei contatti che fischi proprio perchè in area. Il fatto è che a parti inverse sarebbe stato un tema portante di qualsiasi discussione, altro che colonna d’Ercole. Da Marianella proprio non me l’aspettavo, lo consideravo un baluardo in una rete infestata dall’orrido. Insomma, a quello ci pensano già la D’Amico e soci.

 
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Pubblicato da su 29 marzo 2012 in Sport & Cultura

 

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